Le prime impressioni su The Order 1886


Ormai sono in troppi a criticare The Order senza averlo neanche averlo giocato e questo come sempre mi infastidisce.
I precisini che si lamentano che dura poco e non lo hanno neanche finito ma soprattutto neanche iniziato sono davvero ridicoli e si potevano risparmiare tutti quei commenti insulsi e tornare a giocare a CoD perché quello si che è un gioco dove trama, art directory e game design contano davvero qualcosa.


SCHERZO dovrebbero infilarsi un pollice in bocca e l'altro nel ci siamo capiti e starsene solo zitti.
The Order non sarà perfetto ma è molto più curato di altre produzioni, ad esempio ha una patch D1 di solo 66MB a differenza di quelle da 2-3GB di quasi tutti gli altri giochi che ho provato.
Purtroppo visti i ritmi di lavoro della scorsa settimana ed il fatto che giusto l'unico giorno libero mi sono sentito male sono ancora al quinto capitolo ma sono favorevolmente colpito da quello che ho visto.


La trama basata sui cavalieri di Re Artù che combattono i licantropi nella Londra vittoriana con le armi elettriche costruite da Nikola Tesla potrebbe sembrare una vaccata da B-movie invece grazie alla cura nei dettagli regge ed alla narrazione incalzante regge bene.
Graficamente The Order 1886 è uno spettacolo unico, non solo i dettagli dei personaggi e dei fondali sono eccezionali, annullando completamente la differenza tra cut scene e gioco real time, ma le visuali che scorgono lungo i percorsi danno un senso di profondità incredibile a dei livelli tutto sommato lineari.


Il parlato in italiano è di ottima fattura ma a volte ho notato che non era ben sincronizzato con il labbiale ma probabilmente è un difetto della traduzione che a volte allunga frasi ed espressioni che in inglese rendono meglio.
Il contesto pseudo storico ed il gameplay mi stanno piacendo molto, l'alternarsi di sequenze platform esplorative con cut scene e QTE a zone sparatutto con ripari alla Uncharted rende tanto e risulta immersivo.
Le armi fanno il loro dovere ed il sistema di coperture è degno di nota, il fucile a termine ed il folgoratore sono uno spasso da usare ed il finto bullet time non è così invasivo da diventare fastidioso.
Per il problema della longevità potrei dire che neanche Wolfenstein The New Order dura secoli e visto che entrambi sono concepiti per il single player hanno pochi motivi per essere rigiocati se non i collezionabili e qualche trofeo.


La cosa che è sfuggita a molti recensori ed a chi si lamenta senza neanche averlo giocato è che il prodotto dei ragazzi di Ready At Dawn è un titolo coinvolgente e realizzato egregiamente che punta a dare un esperienza serrata che non si perde in backtracking e punti morti e quindi scorre velocemente grazie al suo ritmo incalzante, infatti vorrei giocarci ancora e lo farò appena mi sentirò meglio e questo vuol dire che come gioco mi sta piacendo un sacco.
L'importanza non è la lunghezza del viaggio ma se questo è di nostro gradimento e devo dire che The Order mi piace e merita di essere giocato più di tanti FPS banali che puntano la loro longevità sull'online e DLC truffa, quindi se potete giocatelo perché merita davvero.

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