Gundam 0079 ed altri manga dispersi nel tempo


Finalmente è uscito un nuovo numero di Gundam 0079 che secondo me è la serie a fumetti migliore mai fatta sul mobile suit bianco ma che purtroppo ha tirato il freno a mano da diverso tempo.
Come per il manga di Evangelion trovo incredibile che dopo più di dieci anni di produzione non siano ancora riusciti a finire un opera già conclusa manco si dovessero inventare la trama.

Questo è un peccato perché questa serie merita molto ma non è possibile che un nuovo lettore la incominci anche perché gran parte dei primi numeri sono esauriti e poi la gente si stufa ad aspettare anni per il prossimo numero.
Basti pensare che il numero 20 era uscito nel settembre del 2004 ovvero quasi NOVE anni fà, ma non solo questo manga dedicato a Gundam ma anche altri grandi opere sono disperse nel tempo e molti nuovi lettori non le conoscono neanche visto che risultano introvabili.


Guyver è uno di questi ed è anche un fumetto di fantascienza action che mi piaceva davvero tantissimo e per molto tempo ha avuto una cadenza regolare ma poi raggiunti i numeri giapponese c'è stato il tracollo e Takaya Yoshiki per vari problemi riesce a fare a malapena un numero l'anno così il primo numero era uscito nel 1994 quando ancora andavo a scuola il numero 39 nel 2010 ed il 40 a fine 2012 e forse vedremo il 41 per il 2014 anche se ormai la serie ha perso il suo mordente.


Berserk ha una periodicità più snella, circa un numero ogni 6-8 mesi e così un manga incominciato nel 1996 è ancora in corso e lontano dall'essere finito anche perché Miura sembra essersi dimenticato le fantastiche atmosfere dark fantasy iniziali e sono incominciate a succedere un mucchio di cose fantasy trash come maghette, armature magiche, pirati ed elefanti.
E' un peccato che una serie tanto bella si stia perdendo nel nulla nonostante sia molto amata dai fan, che però stanno diminuendo visto che le nuove generazioni fanno fatica a stare dietro ad una pubblicazione simile, e nonostante l'ottimo film uscito da poco ormai è un prodotto di nicchia.


Anche Bastard ha perso le atmosfere fantasy iniziali e da quando Hagiwara ha imparato a disegnare c'è stato un notevole calo di trama di pari passo con l'aumento delle tette ed i culi come si può notare nelle ultime copertine.
Il manga era uscito nel 1998 ma era già una ristampa della versione Granata di qualche anno prima e devo ammettere che la prima serie era ottima, la seconda carina, e poi ha perso completamente la testa e sono sparite anche le citazioni musicali di canzoni e gruppi per fare posto agli hobbibit ed a pornodivolo e tutta una serie di personaggi davvero trash.
Inoltre Bastard vanta diversi primati tra cui il fatto che è l'unico manga la cui versione XXX è curata dall'autore originale e per uno spirito di masochismo estremo Hagiwara ha ben deciso di ristampare tutta la serie ridisegnandola da capo e se in oltre vent'anni, il manga in Giappone è del 88, non è riuscito a concludere la trama adesso che ha deciso di ripartire dall'inizio non c'è più speranza di vederlo finire.


Un altro manga disperso nel tempo era Noritaka che pubblicato una decina di anni fa dalla Comic Art era rimasto incompiuto sino al 2012 quando Panini ha ristampato la serie e pubblicato gli ultimi due numeri inediti. Francamente il finale non è un gran che e probabilmente visti gli anni di attesa mi aspettavo troppo però sono contento che finalmente sia possibile leggere tutta l'opera e la consiglio a chi vuole farsi quattro risate tra un combattimento e l'altro.


Continuando in tema di botte e risate Worst è uno dei migliori fumetti di Hiroshi Takahashi, tra cui ricordiamo anche Crows inedito in Italia ma da cui è stato tratto il film di Takashi Miike appena uscito per l'home video e di cui parlerò più avanti, e purtroppo non è facile leggerlo vista la difficoltà nel reperire i vecchi numeri e l'attesa per quelli nuovi.
Ormai ha una cadenza trimestrale ma con un pò di fatica si possono trovare tutti i numeri e ne vale la pena.


Quest'anno oltre a Gundam abbiamo assistito al ritorno nelle librerie di Evangelion che ritorna dopo due anni dal numero precedente e considerando che la serie iniziata nel 1998 si basa su un anime finito da un decennio risulta incredibile che sia ancora in corso.
Questi sono solo alcuni esempi eclatanti di come è ridotta l'editoria italiana dei manga ma in realtà simili tempistiche non sono elevate ma siamo noi ad essere stati abituati troppo bene.


Anni fa pubblicavamo solo fumetti già conclusi da anni e quindi potevano essere stampati con una cadenza regolare, quando lo leggevo io Dragon Ball era quindicinale, mentre adesso per avere le ultime novità in corso di pubblicazione in Giappone siamo costretti a stare dietro ai loro ritmi. Il fatto è che nella terra del sol levante i mangaka incatenati ai loro tavoli da disegno sfornano un capitolo alla settimana se va bene, ci sono alcuni autori che fanno storie mensili ed altri come Hagiwara totalmente aperiodici che fanno qualcosa quando ne hanno voglia, quindi per avere un volume che contiene circa dieci capitoli ci vogliono quasi tre mesi che sommati al tempo di traduzione e stampa di un volumetto italiano fanno un grande divario temporale.
Quindi se pensate che leggere un numero di One Piece ogni tre mesi voglia dire aspettare troppo sappiate che in Giappone ci vuole lo stesso tempo per avere un numero completo solo che ne hanno un po alla volta e poi viene fatto il tankobon di lusso. Infatti i manga giapponesi sono pubblicati quasi esclusivamente su riviste specializzate che contengono diverse opere di autori della stessa casa editrice, si era provato a farlo anche in Italia ma i risultati sono stati alquanto disastrosi.


Pochi di quelli che leggono One Piece oggi sanno che il manga è iniziato anni prima del numero uno odierno su Express la rivista contenitrice che si prefiggeva lo scopo di sostituire l'ormai morente Kappa Magazine pubblicando manga più stimolanti, questo grande progetto è naufragato in circa 27 numeri ed è poi diventata una testata cappello che adesso ospita diversi manga a rotazione, e visto che One Piece sembrava essere interessante lo hanno subito ristampato in volume singolo ed al giorno d'oggi è uno dei pochi manga della Star Comics a vendere davvero.


Sembra infatti che ai lettori italiani non vada bene aspettare un mese per leggere il prossimo capitolo e già ai tempi di Kappa Magazine quando.veniva pubblicato lo stupendo Ghost in the Shell c'era dello scontento, questo è dovuto principalmente ai ritmi di pubblicazione a cui ci hanno abituato la Bonelli e Topolino, con le sue pubblicità fuorvianti, ma anche in America il ritmo è molto più lento ed i vari super eroi vengono pubblicati mensilmente in albi da 32 pagine ovvero una sola storia a numero ma visto che sono scritti e disegnati da diversi autori la Marvel e la DC possono permettersi di pubblicare diverse testate con gli stessi personaggi mentre le case minori hanno davvero solo un paio di storie al mese.
Insomma non lamentatevi troppo del ritmo bimestrale dei fumetti odierni perché nel resto del mondo non sono messi tanto meglio.

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