DMC prime impressioni in compagnia del diavolo


Ieri ho scritto un po sulla saga, che dopo il disastroso secondo capitolo è un miracolo che sia continuata, ed oggi sono pronto a dire la mia su DMC. Quindi parliamo del gioco ed incominciamo dicendo che nonostante le critiche è davvero notevole e non fa rimpiangere i vecchi titoli anzi potrebbe creare un nuovo filone.
Pensate che pure Hideki Kamiya, game designer del primo capitolo e reale inventore della saga, ha dichiarato su Twitter che apprezza questo nuovo capitolo ed il lavoro svolto da Ninja Theory.
Il genere a cui appartiene DMC è ormai saturato da giochi mediocri o sequel indegni, ma non è il caso di questo gioco, e riguardando il passato si nota una netta evoluzione del genere che presenta in questo titolo una fluidità incredibile.


Il gameplay è abbastanza classico, le combo ed il cambio armi molto fluido permettendo azioni incredibili senza difficoltà, ma sono state introdotte parecchie novità.
Ad esempio gli orb rossi servono solo per comprare oggetti mentre per aumentare la potenza delle armi ed apprendere nuove abilitá si spendono punti fatti con i level up.
Questa differenziazione è importante e permette di sviluppare il personaggio e comprare oggetti in contemporanea.
La valutazione nel livello dipende anche da quante anime perdute, che sostituiscono i cristalli rossi da rompere, si liberano e da eventuali segreti trovati, quindi non basta picchiare tante ma l'esplorazione dei livelli diventa importante e regala molte sorprese grazie ad un level design ottimo.
Per accedere alle sfide bisogna infatti prima trovare la chiave per aprire la porta e poi trovare la porta in questione e gli amanti dell'hardcore troveranno pane per i loro denti ai livelli di difficoltà più alti.


L'idea del limbo, diciamocelo copiata pari pari da Bayonetta, funziona bene e rende la trama inventata da Ninja Theory più credibile. In questo mondo gli umani sono governati dai demoni ma non lo sanno, vivono le loro vite credendo di essere liberi ma in realtà sono strumentalizzati e non vedono la verità che li circonda. Questo concetto che è la base di Essi Vivono, uno dei film più belli di Carpenter, mi piace molto di più del solito action giappo dove l'eroe figo si muove in un ambientazione surreale senza motivo.
Nel primo capitolo assistiamo infatti al combattimento tra Dante ed il cacciatore che devasta un luna park sul molo ma questo viene occultato dando la colpa ai terroristi.
Infatti l'Ordine, guidato da un tizio mascherato che dieci minuti dopo scopriamo essere Vergil, parla apertamente di demoni e del fatto che stiano sottomettendo gli umani ma vengono additati dai media corrotti come folli visionari e terroristi.


In questo contesto il gioco si sviluppa creando una trama cruda e matura a metà strada tra Essi Vivono e 1984 di Orwell dove al posto del Grande Fratello ci sono i demoni a dire agli uomini come possono vivere, il tutto è una satira verso la società ed consumismo come la bibita Virility.
Tornando al gioco apprezzo molto sia la giocabilità che il design e le prime impressioni sono positive.
Una cosa che mi ha colpito favorevolmente sono le tonnellata di extra da sbloccare giocando ed un set di trofei ben calibrato.
Come nota negativa c'è sicuramente il fattore DLC che propone per fine febbraio la storia di Vergil come capitoli di gioco extra e svariati costumi che potevano essere messi benissimo nel gioco base.
I costumi tra l'altro li trovo penosi, e come per Playstation All Star preferisco giocare al gioco con il vestito base che in canotta ridicola.


Insomma queste prime ore di gioco in compagnia del diavolo sono state divertenti e ricche di sorprese, i filmati sono tamarri al punto giusto ed anche le voci italiane non mi dispiacciono e mostrano la cura messa nel prodotto che poteva benissimo non essere localizzato completamente, purtroppo per adesso mi dovrò fermare e finire prima i giochi in sospeso ma vi assicuro che vale la pena giocare a DMC.

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