Assassin's Creed Anthology, eroi a confronto


Questo vuole essere solo un post comparativo creato da un blogger di razza e credo indefinito e non si basa su fatto storici realmente accaduti in questo universo, o qualcosa di simile.
Di soliti i lamer spancionano troppo su post simili per questo preferisco avere un blog quasi unidirezionale così da non dover neanche fare lo sforzo di cancellare i loro messaggi di insulti.
In occasione dell'acquisto di Assassn Creed Anthology mi sono reso conto di come la saga nell'arco narrativo di ben cinque giochi si sia evoluta e di come in molti preferiscano Ezio come antenato protagonista.
Quindi andiamo ad analizzare i diversi elementi che sono alla base dei tre protagonisti. Ma prima due parole sulla raccolta per PS3, visto che è quella che ho testato, incominciamo dicendo che i cinque giochi sono raccolti ib soli tre blu ray contenuti in un apposito cofanetto in metallo.


La scatola di dimensioni abnormi infatti serve a contenere la busta con dentro le cinque litogeafie, una per ogni gioco, ed effettivamente dentro è vuota. In uno scomparto c'è il cofanetto con i giochi e nell'altro i libretti ed i voucher con i codici per tutti i DLC della saga compreso il season pass di Assassin Creed 3.
Adesso torniamo a parlare dei nostri eroi.


Altaïr Ibn-La’Ahad è un mussulmano che crede ciecamente nella suo credo finche un giorno non capisce di aver sbagliato tutto nella vita.
Altair è un personaggio figo e carismatico dall'inizio ma troppo borioso e pieno di se per rendersi subito conto di essere solo una pedina. È difficile per un occidentale immedesimarsi in lui e penso anche per un mussulmano che di certo non abbandonerebbe i suoi principi così facilmente.
Insomma è l'origine di tutto ma non è facile immedesimarsi in un personaggio così distante, sia nel tempo che culturalmente, però rimane il mio preferito.


Ezio Auditore da Firenze è stato forse il più amato a livello emotivo da noi italiani proprio perchè è italiano e la cura con cui sono stati ricreati eventi, luoghi, e personaggi a noi così famigliari certamente aiuta ad immedesimarci in lui.
In fondo un personaggio che combatte per vendicare la famiglia, l'amore, ed i soldi non è difficile da comprendere neanche per uno straniero e visto l'incredibile salto qualitativo di gameplay fatto con il secondo capitolo come si può non giudicarlo positivamente?
Basta aspettare Brotherhood e Revelation per vedere come Ezio sia fondalmentalmente un pirla e come i designer Ubisoft abbiano spremuto sino all'osso il motore grafico ed il gameplay con ben due spin off cloni. Sebbene Brotherhood mi sia piaciuto non posso dire che valesse la pena farne un gioco completo invece che una semplice espansione, per Revelation posso dire direttamente che valeva la pena non farlo e basta. Un sequel di uno spin off che mostra sia Ezio che Altair vecchi e stanchi e fa vedere la loro morte, quella di Ezio nel film allegato alla collector edition, in maniera davvero poco eroica e quasi denigrante.
Insomma il bello di Ezio è vederlo crescere, passare da bambino viziato che pensa solo alle ragazze a capo della confraternita e restauratore del credo nel mondo, quindi anche per chi non è italiano il fascino delle ambientazioni e le ottime scelte di gameplay rendono il gioco molto appetibile.


Connor invece è il figlio di due mondi e come spesso accade a chi viene dopo la fatica per riuscire a emulare i suoi predecessori è grande, troppo grande. Nonostante a tavolino sembri un grande personaggio il problema di Connor è che sembra l'indiano meno indiano di sempre, vive con un negro in una ricca tenuta ed adotta i metodi dei bianchi mentre la sua gente muore e si vede rubare la terra giorno dopo giorno a calci in culo.
Un personaggio del genere sarebbe ridicolo anche ne La signora fel West ed è un unione di stereotipi positivi del tutto fuori luogo nel contesto della storia.
Nel 1700 in America prima della guerra d'indipendenza la tolleranza con gli immigrati non inglesi, i negri, e gli indiani era già bassa figuriamoci vedere un indiano mulatto con arco e frecce e tomahawk far finta di essere bianco e vivere in una casa di proprietà di un negro libero ricco, si rischiava il linciaggio.
Insomma per un americano è difficile immedesimarsi in questo indiano mentre per un nativo americano vestire i panni di questo antenato che non ha fatto niente per salvare il suo popolo perchè troppo impegnato a vendicarsi di suo padre può risultare un pò contraddittorio. Nonostante ciò devo dire che dopo le prime ore in sua compagnia mi sono trovato bene ma tra i tre è il personaggio meno evocativo e viene salvato solo dalla splendida ambientazione di cui lui non fa parte.

Insomma a rigor di logica l'eroe migliore è Ezio perchè non solo ha saputo affascinare i giocatori di tutto il globo ma anche perchè non fa sfigurare la nazione a cui appartiene ed effettivamente è uno dei pochi personaggi videoludici positivi che l'italia può vantare.
Nonostante ciò io rimango fedele ad Altair e personalmente trovo che nonostante sia stato dimenticato in fretta dalla massa, e sia morto come un pirla vecchio e solo su una sedia, se non ci fosse stato lui con il suo carisma questa serie sarebbe naufragata nel nulla.


Una menzione speciale va comunque ad Aveline che in Liberation riesce comunque a coinvolgere nonostante sia difficile immedesimarsi in una ragazza di colore, a metà tra la dama creola e la schiava, ma visto che il gioco e valido contiamo anche lei come personaggio fuori corso e sicuramente vince come personaggio femminile.

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