Resident Evil 6 e l'evoluzione sempre più commerciale del genere horror


È sempre più difficile trovare giochi horror nel panorama videoludico moderno, ormai le classiche icone che hanno reso famoso il genere stanno decadendo una dopo l'altra.
Capcom aveva ringalluzzito i giocatori promettendo, almeno per Leon, una campagna più simile ai vecchi capitoli horror, il risultato chiaramente visibile a chiunque abbia provato la demo esclusiva e poi quella pubblica, che è diversa, invece che soddisfare rattrista e basta.

Se giochi come Fatal Frame e Forbidden Siren sono ormai un lontano ricordo e Silent Hill non fà più paura a nessuno, tutte le speranze erano riposte nel nuovo Resident Evil 6 ma bastava vedere qualche video e leggere le prime impressioni per capire che non sarebbe riuscito a mantenere le aspettative dei fan.

Soprattutto Leon sembra il punto debole della produzione, se Chris e Jake sono così action da sembrare dei cloni di Gears of War e Uncharted, almeno la parte horror sarebbe dovuta essere curata invece mostra tutti i difetti del genere più altri nuovi inseriti da Capcom.
Leon si muove con un bacco in coolo e non può fare azioni basilari come salire su un tavolo o una panca o uscire da una finestra che invece possono fare gli altri due protagonisti, poi grazie alla mappa 3D virtuale e gli indicatori degli obbiettivi scompare del tutto la fase esplorativa e si viene guidati passo passo da un punto all'altro del livello.

Inoltre mancano completamente gli enigmi sostituiti da QTE e fasi finto platform che alla terza volta stufano.
Il gioco in se è mostruoso graficamente e spinge davvero tanto sulle scene cinematografiche da rendere gli intermezzi molto eccitanti ma per nulla paurosi.
Le tre campagne, in realtà quattro perchè la parte finale si gioca con Ada, assicurano una longevità sopra la media e quindi se questo RE6 si può considerare un ottimo gioco non si può peró dire che sia un buon horror.

I primi due capitoli sono stati eccezionali, nonostante i limiti della console su cui giravano e l'eccessivo uso del backtracking hanno saputo dare emozioni.
Il primo capitolo è stato sconvolgente, una rivelazione videoludica eccezionale e naturalmente un successo planetario, e incredibilmente il secondo capitolo è riuscito addirittura a migliorare e stupire i fan che già avevano aspettative molto elevate per i sequel.



 Già da Resident Evil 3 si è vista crescere la fase action e si poteva scegliere se combattere o meno con Nemesis per avere ricompense extra, ma ancora la saga restava sugli standard del genere inventato dal primo capitolo.


Poi venne Resident Evil Code Veronica su Dreamcast e poi il directors cut su PS2 che manteneva ancora l vecchia formula di gioco ma risentiva troppo dei difetti del gameplay ormai datato. Bisogna dire però che Code Veronica X è uno dei capitoli migliori e molto amato dai fan.



Eccoci dunque alla svolta action, con Resident Evil 4 si cambia totalmente stile e si pongono le basi della nuova tipologia di gameplay con visuale che segue il personaggio, mira di precisione, potenziamenti e collezionabili da trovare e tante altre modifiche.


Per la nuova generazione di console esce Resident Evil 5 che abbandonate le atmosfere horror si lancia nell'azione anche in cooperativa e diventa la base per l'evoluzione che ci porta a questo sesto capitolo.
In mezzo c'è anche Resident Evil Operation Racoon City che si vota totalmente al multiplayer online ed allo stile da sparatutto presentando i retroscena della storia vista dalla parte dell'Umbrella.



Se proprio vogliamo dire c'è stato anche il revival HD sulle piattaforme digitali, visto che Capcom ha ben pensato di non distribuire la versione retail in europa, ed i vari capitoli extra per il Game Cube e la Wii poi riproposti sigli store PSN e Live ma li si vede che sono operazioni commerciali senz'anima quindi lasciamo stare perchè l'unico davvero degno di nota sarebbero lo 0 ed il Rebirth che essendo ancora esclusive Nintendo non sono disponibili per le altre console.

Insomma ormai l'horror non esiste più e nonostante Resident Evil 6 sia un bel gioco la saga non è certamente da considerarsi horror dopo il quarto capitolo.
Visto che il mercato è sempre più orientato verso gli FPS era logico che per mantenere alte le vendite la saga si dovesse adattare ad uno stile molto più d'azione, personalmente trovo che sia un peccato che un genere così interessante sia caduto in declino in pochi anni sempre più contagiato dagli sparatutto e concetti di gioco più commerciali.
Bisognerebbe inventare una nuova IP che sia pensata apposta per l'horror, un qualcosa di simile a Heavy Rain che sicuramente mi ha dato più emozioni di questi titoli action, ma ormai sono in pochi ad investire su cose nuove perchè è meglio sfruttare un nome famoso come appunto è successo qui.
In conclusione se pretendete da Resident Evil 6 un gioco horror rimarrete molto delusi mentre se lo accettate come un evoluzione del genere orientato all'azione ed alla spetacolarità allora potrebbe darvi ore di divertimento.

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