Il Gundam della domenica - l'effimera bellezza del Grimgerde


Il roso è il colore della passione, dell'amore, del sangue e soprattutto quello dei mobile suit più cazzuti dei cattivi di Gundam generalmente ma Iron Blooded Orphans è una serie che tende ad invertire i classici stereotipi degli anime robotici e quindi per quanto figo il Grimgerde guidato da Montang, aka l'uomo del cioccolato ovvero McGillis con il parruccone, è quasi inutile.


Il model kit della Bandai HG 1/44 non è facile da reperire in Italia ed ho dovuto cercarlo a lungo ma non costa tanto e dentro contiene pochi sprue che assemblati creano uno dei mecha migliori della serie a mio avviso ma che di fatto è inutile dato che si vede in tre episodi e fa una sola cosa figa, sconfiggere il Kimaris Trooper nel duello del destino tra gli amici-nemici, per poi essere riconvertito e sparire per sempre.


La partenza è quella di un Graze e di fatto è un modello fuori schema di quello usato da Gjallhorn come mass production quindi l'assmblamento è veloce e divertente.



Le differenze incominciano a diventare evidenti con l'aggiunta dei pezzi particolari come i reattori dorsali ed i tubi in plastica bianca che danno un buon contrasto con il frame.


Come dicevo il rosso è il colore dei campioni e le placche dell'armatura con un po di panel line nero GM01 rendono tantissimo.



La testa è davvero bellissima e con i due adesivi metallizzati rende tantissimo in termini di profondità dando un aspetto massiccio e cattivo ad uno dei mobile suit che più ho apprezzato nella prima serie.



Le spalle sono pesantemente da ritoccare altrimenti non si notano tutti i meravigliosi dettagli sulla superficie.



Le braccia hanno un buon snodo che permette una grande mobilità dell'articolazione ma i tubi vanno imbiancati a mano altrimenti lasciandoli grigi rendono davvero poco.


Insomma già così rende davvero tantissimo e lo adoro ma una volta finita la parte di sotto migliora ulteriormente dato che è un piccolo capolavoro di ingegneria modellistica.


I piedi sembrano piccoli ma garantiscono una buona stabilità ma non permettono l'inclinazione laterale come invece hanno i Gundam Frame della serie.


La gamba è formata da un esoscheletro simile a quello dei Graze ma che coperto dalle placche gli conferisce un estetica davvero diversa.
Anche qui i tubi vanno colorati di bianco ma si tratta di un operazione semplice che restituisce un ottimo impatto visivo.


Particolare il fatto che le protezioni laterali si attaccano alla giuntura della gamba ma la mobilità resta alta così come la posabilità del pezzo.


Infatti sono curve così danno una buona resa visiva senza intralciare le articolazioni e ciò dimostra come ormai i robottoni non vengono pensati solo per l'animazione ma anche per creare dei modellini che riescano effettivamente a ridare lo stesso feeling.



Il bacino è formato da due grosse placche che vanno panellate per fare emergere i dettagli ed essendo monocolore non necessitano di grandi ritocchi.



Ed ecco qui il corpo principale completato, vista anteriore e posteriore, e già è un amore ma con le spade e gli scudi è ancora meglio.


Infatti la spada usa per la lama lo sprue dorato che ho imparato ad apprezzare nel tempo perché anche se non è realmente metallizzato dona quella lucentezza che rende figo un pezzo ed alla fine mi ha conquistato.


Lo scudo si migliora con un adesivo, praticamente l'unico del kit a finire sul modello, e panel line marcate per fare spessore ai bordi della placche che sono in realtà monopezzo.



E' possibile mettere le spade come un estensione del pezzo oppure nel fodero ma in entrambi i casi l'attacco regge bene e dona al modello un carisma notevole.


Così il model kit del Grimgerde pur essendo un HG 1/144 ha un sacco di dettagli ed un alta mobilità delle giunzioni ma soprattutto un aspetto davvero magnifico che trasmette potenza e velocità.


L'ultima arma da completare è il fucile che mi ricorda un Tommy Gun degli anni trenta e rende il Grimgerde letale anche a lunga gittata.


Sono un pessimo fotografo ma il modello è splendido quindi riesce a sopperire alle mie scarse capacità nel posing dei Gunpla.


Se vi capita a tiro prendetelo al volo perché si tratta di uno dei modelli più belli della prima serie IBO ed è davvero divertente da costruire.
Dona risalto alla mia collezione e si attesta tra i modelli che preferisco al di fuori delle serie canoniche, sicuramente è un pezzo valido che fà la felicità di ogni amante dei Gunpla e di Gundam in generale.

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