Patlabor model kit - Type-J9 Griffon Labor Test Machine


Costruire un model kit può essere complicato ma spesso maggiore è il grado di difficoltà e più appagante è la sua realizzazione, con questo spirito nel cuore mi sono inerpicato sulle vette del modellismo statico cercando soggetti che compiacessero i miei gusti e tra le varie scelte è arrivato a me il Type-J9 Griffon tratto da Patlabor.
Dopo aver costruito decine di Gunpla mi ha fatto piacere spostare la mia attenzione verso altri soggetti sempre con la considerazione che il puro costruire pezzi di plastica senza un anima non riscalda il mio cuore.


Tradotto vuol dire che un model kit è più soddisfacente da realizzare se riguarda qualcosa che ci piace e dopo il Patlabor classico non potevo esimermi dal mettermi alla prova con il suo arcinemico.
Gli sprue del Griffon, il labor illegale costruito dalla Shaft Enterprise per dimostrare la sua superiorità tecnica nei confronti dei modelli della Shinohara, sono solo quattro e naturalmente tutti neri.
Non sono presenti adesivi e qualche variazione di colore dove serve va fatta a mano se proprio si vuole.



La difficoltà di questo modello risiede nello scheletro da infilare nella tuttina di gomma che serve a simulare appunto il rivestimento delle giunzioni e dona un aspetto molto più realistico che dei semplici snodi sagomati.






Infatti modelli molto belli come il FA-78 di Gundam optano per dei giunti che simulano il rivestimento e sono duri mentre qui una volta tagliati i pezzi evidenziati si ha un effetto visivo notevole.



Come per il meraviglioso Chibimaru Godzilla della Fujimi essendo nero il Griffon non necessita di panel line ma fare i contorni con il GM 01 dona risalto alle parti facendole sembrare davvero sovrapposte mentre si tratta di blocchi unici come gli spallacci.



Mi piacciono particolarmente le mani con le dita ben aperte e distanziate che emanano tutta la sua cattiveria.
La costruzione di questo model kit è più semplice di quella del protagonista non solo per via del monocolore che non richiede rifiniture a mano ma anche perché la parte inferiore è praticamente unica.





Così il perno che va inserito nella tuta collega le gambe al torso ed effettivamente si tratta di assemblare meno pezzi del suo rivale poliziotto.
Per quanto stilosi i gambali lungi a punta hanno una mobilità bassissima e purtroppo essendo un vecchio stampo, il copyright originale è del 1990, i punti di fusione sono messi bene in evidenza così che i tagli restino purtroppo visibili.



La parte interna è praticamente cava e quindi il modello è leggero ma poco flessibile, questo rende l'equilibrio precario ed i piedi non mi piacciono molto.




Infatti si tratta di due parti che una volta unite al perno formano un piede bello da vedere ma per nulla pratico e deve tutta la sue stabilità al tacco distanziato.


Colorando i fari il modello acquista una grande personalità mentre per la testa ci pensa il vetrino rosso a dare colore al volto del Griffon.



Anche qui basta qualche panel line per fare risaltare le finte linee di giunzione ed il gioco è fatto.




Il torso ingloba la testa e la sua mobilità rasenta lo zero ma è comunque di grande effetto.
Una volta assemblato ha già un forte impatto e sebbene la sua possibilità sia davvero limitata mi gasa molto proprio perché rappresenta un qualcosa che amo e che ho costruito con le mie mani.


Mancano ancora le ali che si assemblano molto semplicemente unendo la parte alare al supporto diviso in due parti da congiungere.



Il guscio del back pack permette una certa mobilità cosa assurda vista la rigidità del resto della struttura.


Una volta finito le ali possono essere inclinate ed alzate così da rendere più minaccioso il Griffon minando la sua stabilità.
Si finisce l'assemblaggio con la pinna nel sedere ed il modello è finalmente completo in tutta la sua possenza.


Solo adesso mi sono reso conto che questi modelli in scala 1/60 pre HG della Bandai non hanno nessun tipo di supporto e non sono compatibili ne con le basette dei Gunpla ne con quelle delle action figures così che sia davvero difficile metterli in posa.


Il tempo di realizzo è relativamente breve, semplice il montaggio, e ci sono poche rifiniture da fare quindi come difficoltà direi che si tratta di un modello easy adatto a tutti e più immediato da realizzare del Patlabor.
Alla fine però quello che conta è divertirsi a realizzarlo e che il risultato finale sia appagante e per quello che mi riguarda dato il mio amore per Patlabor questo pezzo arricchisce la mia collezione con una piccola perla nera.

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