Giocando JRPG ed horror su PS4 in questo uggioso e caldo giugno

Accorrete numerosi...

Siamo quasi alla fine di giugno eppure ho ancora l'ombrello nella borsa, perché quando non l'ho portato mi sono preso una ramata d'acqua, quindi mi sembra il momento migliore per stare a casa e giocare con i tipici giochi invernali.
Dopo la parentesi estiva, e smaiala di Dead or Alive Xtreme 3 arrivato import mi sono deliziato anche con la seconda parte di Super Robot Wars Z3 Jigoku-Hen e riapprezzato il brand.


Ribadisco che per essere un gioco PS3 é molto al di sotto delle mie aspettative, anzi risultava più spetracolare su PS2 all'epoca, ma tenere un design così vintage fa parte della saga e con la rinnovata passione per i Gunpla mi è ritornato il pallino degli JRPG strategici Super Deformed con i robottoni quindi Super Robot Wars Z3 Tengoku-Hen si è rivelato appagante e davvero molto longevo.
Per fare al meglio certe missioni ho dovuto usare una videoguida che vi consiglio ma almeno la prima vilta provate a fare la missione con le vostre forze.


L'annuncio di Super Robot Wars V per PS4 mi ha gasato ma anche li non vedo miglioramenti di sorta e solo il grande affetto per i personaggi di questi crossover mi fa apprezzare ancora la saga, sarà che ne ho giocati ormai troppi ma sono tutti troppo uguali, e SRW resta una serie di nicchia che però può dare soddisfazioni ai fan che hanno tempo da dedicargli.


Passiamo a titoli più recenti e moderni che sfruttano un po meglio l'hardware su cui girano, ma neanche troppo, e diamo un occhiata al nuovo Atelier.
Questo diciassettesimo capitolo della longeva saga creata da Guts sul SEGA Saturn nel 1997 intitolato Atelier Sophie The Alchemist of the Mysterious Book è il primo ad uscire per PS4 ma si vede che é stato sviluppato pensando principalmente alla old gen.


Infatti il distacco grafico con le versioni PS3 e PS Vita è minimo e quello che stona maggiormente sono i bellissimi personaggi in cell shading che cozzano fortemente con i fondali minimalisti e squadrati che sembrano usciti da uno dei primi giochi PS2.


Il gameplay punta maggiormente sulle quest ed il dungeon crawler per ottenre i materiali che non sull'alchimia come i primi capitoli, anche il combat system è stato rivisto e migliorato rendendo il titolo molto godibile.


Per proseguire nella storia bisogna ripristinare i ricordi di Platcha creando nuove ricette alchemiche che sono una scusa per eslplorare nuove zone con un party in continua evoluzione.
Il character design mi piace un sacco, Sophie è stata creata da Noco mentre Plachta presenta lo stile di Yuugen ma in generale tutti i personaggi principali sono accattivanti, proprio per questo stonano con la piattezza di quelli secondari, ma se non avete mai giocato un Atelier potreste rimanere spiazzati e di certo non aspettatevi un JRPG epico.


Questo non vuol dire che sia brutto ma certamente risulta ripetitivo in molte sezioni e lento nell'avanzare agli eventi importanti con sottomissioni fuori contesto, così da aumentarne la longevità, ma grazie al quel pizzico di erotismo accattivante dei personaggi femminili e le sezioni più action può essere apprezzato da una fetta di pubblico decisamente maggiore dei titoli precedenti.


Una grande sorpresa è stato invece Grand Kingdom che nonostante sia un titolo cross platform e sviluppato per old gen si presenta su PS4 con un comparto tecnico di tutto rispetto che grazie al suo design 2D cartoonesco è riuscito a fare breccia nel mio cuore.


Mentre raccoglievo materiale per questo post il tempo è cambiato nuovamente ed il caldo e l'umidità adesso la fanno da padrone ma la situazione non cambia, rilassarsi con un bel videogame sorseggiando bevande fresche è anzi un ottimo rimedio.
Lo svolgersi di questo gioco a turni infatti è un toccasana per combattere la calura e devo dire che sono favorevolmente colpito dal lavoro dei ragazzi di Spike Chunsoft, autori di Danganronpa, e per questo lo consiglio subito a tutti.


La bellezza degli sprite in 2D e la strategia delle battaglie mi ha conquistato, così come il design fiabesco ma votato alla guerra che mi ricorda i bellissimi Tactics Ogre e Final Fantasy Tactics.
A livello strategico il gioco è molto valido ma ha il difetto di non permetterti di calibrare bene i tiri dalla lunga distanza e ci vuole molta pratica per usare bene ogni singola unità.


Questo unito al fatto che i membri minori del party si possono creare a piacimento e personalizzare in modo estremo, così da creare le truppe come si vuole tipo Valkyria Chroncles, rende la longevità altissima.
Se aggiungiamo una storia che sembra avere dei risvolti molto interessanti sin dal principio Grand Kingdom potrebbe essere la rivelazione dell'anno e la lunga attesa per averlo europeo è stata completamente ripagata.


Per fortuna dopo il tutorial è possibile mettere le voci in giapponese così da togliere quelle irritanti cadenze e fare felici i fan nipponici come me.
Questo ritorno in massa ai JRPG tipicamente giapponesi è stato come un salto nel passato e per chiudere in bellezza ho fatto anche un vero salto nel tempo tornando ad un gioco del 2004 che mi aveva colpito davvero molto ovvero Forbidden Siren.


Tornare per le strade di Hanuda dopo dodici anni non è facile ma grazie alla rispolverata data ai titoli #PS2PS4 il gioco dei Japan Studio della Sony è ancora fotorealistico ed inquietante come un tempo.


Questo filone horror survival con tematiche thriller seguiva l'onda del successo occidentale di Ring ed ha portato su PS2 capolavori come Kuon, Fatal Frame, ed appunto Siren da noi diventato Forbidden per quella strana ragione che se non cambiamo qualche cosa nei titoli non siamo felici.


Le atmosfere ancora adesso sono inquietanti e rigiocare su PS4 un ottimo horror come questo è un piacere, mitigato dal fatto che non abbia il trofeo di platino nonostante le sfaccettature del gioco ma almeno c'è stato lo sconto per gli utenti Plus e l'ho preso davvero a poco, quindi mi ci sono rituffato con autentico piacere.


Personalmente trovo molto gradevoli i film horror giapponesi e Siren ne incarna pienamente tutte le caratteristiche con in più l'aggiunta del Sightjack che dona al gameplay meccaniche molto complesse ed affascinanti che una volta padroneggiate regalano al giocatore un immedesimazione mai vista prima.
Per appena 2GB è un ottimo acquisto da immagazzinare sulla propria Playstation 4 e se non lo avete mai fatto prima vi regalerà delle sorprese mica da ridere.


Se pensate che Until Dawn metta tensione non avete idea di cosa significa vedere con gli occhi del nemico che ti aspetta la varco e questi brividi di freddo ci volevano in certe afose serate e come si capisce da questi quattro giochi sono tornato nel pozzo dei giochi vecchia scuola e mi ci trovo benissimo.
Questo stile retro non mi stufa mai anche se a volte devo prenderci una pausa visto che la loro durata è certamente sopra la media dei titoli più moderni ma un bel tuffo nel passato è quello che ci vuole per apprezzare maggiormente i giochi di adesso o almeno spezzare il ritmo.
Sono tutti ottimi titoli, validi nel loro genere, che potrebbero farvi passare un bellissima estate quindi non sottovalutateli, inoltre si tratta di giochi a basso costo e per questo il mio portafogli ringrazia.

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