Dragon Ball Super la quinta puntata ed un po di riflessioni


Ci sono serie televisive che partono lente ed anche gli anime spesso hanno dei punti di svolta secchi che aumentano l'hype dei fan a mille ma se questa linea non è ben marcata si rischia solo di trasformare tutto in un polpettone.
Ecco perché trovo che Dragon Ball Super sia una serie davvero lenta e tediosa che non riesce a coinvolgermi nonostante io sia un grande fan della saga di Toriyama sin dalla prima pubblicazione in Italia anzi dal primo passaggio televisivo quando ancora non era censurato e con le sigle giapponesi.


Nei primi dieci minuti di questo episodio non succede praticamente nulla e stanno tutti a parlare con tante scenette comiche ma alla fine Goku decide di sfidare Bills nonostante gli avvertimenti.

controllo qualità... EPIC FAIL

La cosa che più mi ha deluso di questo scontro è la coreografia molto lenta e pacata senza contare che i disegni hanno subito un calo notevole durante le animazioni, facendo i fermo immagine per campionare le immagini è venuto fuori questo Goku Balboa.


A differenza del film questo pezzo dura più di cinque minuti e per allungare il brodo, visto che non è già abbastanza annacquato, assistiamo a tutte e tre le trasformazioni in Super Saiyan di Goku sinche Bills si stufa e lo batte con un colpo con somma gioia dello spettatore annoiato con un bicellata.


Quindi dopo dieci minuti di scontro inutile si passa a vedere come se la cava Vegeta in crociera con la moglie e no niente è sempre li con la faccia skazzata, e la testa sproporzionata e spigolosa grazie ai fantastici disegnatori part time, che fa segno di si a tutte le cavolate che dice Bulma sperando poi almeno gliela dia.


Ma per fortuna nel prossimo episodio Vegeta si farà valere... o forse no a giudicare dalle anticipazioni e dopo cinque puntate non trovo davvero un motivo per l'esistenza di questo tremendo filler quando invece potevano creare qualcosa di nuovo ed interessante.
È difficile spiegare il concetto dell'imprinting ma sostanzialmente la prima cosa che si vede resta nel cuore, così i sequel sembrano sempre un po mediocri.
Nel caso di Dragon Ball Super le aspettative erano stellari e secondo me hanno fallito in pieno, non importa se dietro al progetto c'è veramente Toriyama, perché se in questa puntata non ho fatto che sbadigliare vuol solo dire che il mio interesse non è per niente alto.
Inoltre spacciare per nuova serie televisiva un filler del film Battle of Gods che già era lento mi sembra una vera mancanza di idee.
In molti, pure troppi, difendono questa serie per partito preso ma siamo onesti, è penosa.
In molti paragonano i punti morti all'inizio dello Z ma vorrei far notare la differenza dei due primi episodi.


Va bene che c'è tutta quella minkiata di Gohan che si perde nella foresta e cade nel fiume ma alla fine arriva Radish e negli episodi seguenti parte lo scontro a tre con Goku e Piccolo e non Vegeta che va in vacanza a stracciarsi i maroni.
Tanto per dire se altre serie avessero avuto una curva d'interesse così scialba non sarebbero mai entrate nella mia collezione e giusto per chiarire diamogli un occhiata...


Evangelion ogni due episodi aveva una tematica e diverse situazioni che andavano a formare un mini arca narrativo, nel primo episodio si assiste all'arrivo del terzo Angelo e l'attivazione dell'EVA 01.
Inutile dire che nonostante il declino finale continuo a trovare questa serie un punto cardine dell'animazione moderna e me ne sono innamorato sin dall'inizio.


Invece in Cowboy Bebop ogni episodio una mini storoa autoconclusiva, nel primo episodio si prende confidenza con l'ambientazione e ci sono solo Spike e Jet ma il feelling con la serie e le ottime musiche mi hanno affascinato sin dal primo episodio.



Uno dei successi mediatici più folgoranti della nuova generazione è sicuramente Death Note in cui nel primo episodio Light trova il quaderno e lo usa per diventare Kira.


Il nuovo corso dei robottoni giapponesi rinasce con Gurren Lagann dove nella prima puntata succede di tutto e non ci si può non innamorare dei protagonisti, mentre il Gurren Lagann arriva solo dopo ma questo sta proprio a significare che l'inizio è intrigante anche senza il robot gigante.


Un altra delle nuove serie robotiche che preferisco è Code Geass dove nel primo episodio si fa conoscenza con l'ambientazione surreale e si vede la nascita di Zero e del suo potere.
Gli episodi successivi sono pieni di colpi di scena e combattimenti spettacolari che portano la serie all'apice del genere.


Chiudiamo le nuove rivelazioni con Sword Art Online il cui primo episodio è lento ed introduttivo ma pone nello spettatore il seme dell'interesse e poi migliora gradualmente come lo spessore psicologico di Kirito portando la prima parte della serie ad essere indimenticabile.


Ma anche i classici come Saint Seiya presentavono un inizio intrigante, Seiya contro Cassios e la storia delle costellazioni resteranno per sempre nel mio cuore.


L'arrivo di Ken il guerriero sulle reti televisive italiane ha cambiato un epoca ed i primi episodi sono indescrivibili come impatto su un ragazzino che all'epoca non aveva idea di cosa fosse un anime.


Anche I Cinque Samurai, ovvero Samurai Troopers con il senno di poi, erano dannatamente fighi per un ragazzino con le loro armature e tutte quelle armi giapponesi ed i primi episodi in cui appaiono sono splendidi.


Per Gundam il discorso vale doppio perché ha stregato i fan sin da subito ed ha rivoluzionato un genere con le sue storie, potrei continuare così all'infinito perché i primi episodi di queste serie, se non anche solo il primo, riuscivano a catturare l'attenzione e far capire il background della storia ed il carattere dei personaggi principali.
Inoltre spesso nei primi episodi appare il cattivo finale o il rivale che ci accompagna per gran parte della serie e spesso i cattivi sono anche più amati degli eroi ma Lord Bills è un personaggio davvero moscio e poco carismatico in confronto alla prima apparizione di Vegeta o lo splendido scontro con Freezer. Pure quel pacioccone di Majin Bu è più profondo e sfaccettato del gatto dormiglione.

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