Il lupo in mezzo a noi perde il pelo ma non il vizio


Ho aspettato molto per fare la recensione completa di The Wolf Among US, il gioco ispirato dal fumetto Fables di Bill Willingham e dopo aver giocato l'ultimo capitolo ed averlo platinato ieri sera posso finalmente parlare dell'opera completa.
Il primo impatto mesi fa era stato molto buono ma poi le attese per i capitoli successivi hanno in parte minato la voglia di giocarci  anche se ora che l'ho finito posso dire che probabilmente la mancanza di entusiasmo nel giocarlo deriva più che altro da alcune piccole delusioni.


Nonostante sia un evoluzione dello splendido The Walking Dead questa nuova avventura non offre nulla di nuovo come gameplay, anzi dopo i primi capitoli si nota come sia rimasto ancorato alle fasi da avventura testuale con qualche combattimento con i QTE.
Molti sono più che soddisfatti di questa struttura ma se con la prima stagione di Walking Dead aveva stupito già con la seconda mostra i suoi limiti ed anche in questo The Wolf Among US si nota come i programmatori abbiano cercato di stare sul sicuro.


L'ambientazione è splendida ma questo deriva dal genio di Willingham e la grafica presenta ancora qualche bug fastidioso per un prodotto che dovrebbe ormai essere rodato ed ottimizzato.
L'unica differenza sostanziale è nel libro delle favole, ovvero le biografie dei personaggi, che risulta l'unico trofeo missabile di ogni capitolo ed in alcuni casi richiede di giocare nuovamente una sezione e fare una scelta diversa.


Purtroppo i bivi non sono così incisivi come ci si aspetterebbe e come nel caso di Beyond Two Souls si finisce per essere trascinati dagli eventi facendo le scelte che sul momento sembrano più azzeccate ma che spesso, nel mio caso, portano a dialoghi un po fuori luogo.
Il gioco è valido e resta una piccola perla da giocare assolutamente però non voglio indorare la pillola perché dal successo planetario di The Walking Dead è trascorso un bel po ed il gameplay non è migliorato ne cambiato e questo per esperienza personale porta al declino.


L'ho visto succedere con Pro Evolution Soccer e con Call of Duty, ed in parte anche con Assassin Creed, e se i ragazzi di Telltale resteranno ancora sugli allori vivendo della gloria passata il nuovo gioco ispirato a Game of Thrones potrebbe essere deludente con un alone di già visto troppo forte per farlo spiccare dalla massa.
Questo non vuol dire che non mi sia piaciuto e che non sia bello ma certamente non è nulla di nuovo e chi non conosce il fumetto potrebbe non capire alcune cose, per il resto è consigliatissimo a tutti coloro che vogliono un gioco diverso dal solito sparatutto ma attenti che è tutto in inglese.

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