Django Unchained è la pistola più veloce del sud


Purtroppo causa lavoro ed una bella influenza sono riuscito a vedere il nuovo film di Tarantino solo adesso.
Ne è valsa la pena, più di tre ore spese bene.
Ecco le mie impressioni sul film che presenta per la seconda volta un Tarantino western, la prima è stata un paio di anni fa in compagnia di Miike, e si può dire che l'esperienza è godibile per tutti anche se farà storcere il naso ai puristi del genere.


Come in tutti i suoi film Tarantino pone l'accento su due aspetti ovvero la violenza, crudele ma mai scontata, ed i personaggi verbosi che creano lunghi dialoghi in grado di incantare lo spettatore ancora di più delle scene cruente ed intrecciano una trama complessa ed avvincente.


Una delle cose che ho trovato eccessive è forse la lunghezza della parte centrale in cui Django e Shultz, interpretato da un fantastico Chrispoph Waltz, si infiltrano nella piantagione di Calvin Candie, interpretato da un ottimo DiCaprio, facendo una sceneggiata degna de La stangata ma fuori luogo in un western.
Le sparatorie sono ben fatte e ci sono un sacco di citazioni a partire dal Django di Sergio Corbucci e le musiche di Ennio Morricone per continuare con tutte delle chicche tratte da western vari, di cui Tarantino è molto appassionato, e qualche incongruenza storica tipo la canzone Per Elisa composta da Beethoven nel 1810 ma pubblicata solo nel 1867 all'opera L'Anello del Nibelungo di Wagner rappresentata per la prima volta nel 1876 anno dopo l'ambientazione del film.


Tra le varie performance delle molteplici star presenti nel film mi hanno colpito molto quella di Don Johnson  nei panni irriconoscibili  di Spancer Gordon Bennet alias Big Daddy, che raggiunge l'apice dell'assurdo nell'assalto del KKK che tra parentesi è un altra incongruenza visto che il movimento è nato dopo la guerra di secessione ed il film si svolge prima.


Infine è da lodare la magistrale interpretazione di Samuel L. Jackson nei panni di Stephen che con la sua malignità riesce ad offuscare DiCaprio e diventa a tutti gli effetti il cattivone del film.


Invece quella di Tarantino mi lascia un po basito, assomiglia sempre di più ad un Robin Williams grosso e grasso, ma nonostante dica poche battute muore col botto.
Poi ci sono mille mila scene che mi piacciono e di cui meriterebbe parlare, un film di più di tre ore ne ha di cose da raccontare e fare vedere, ma per adesso mi fermo qui se no diventa troppo lungo.


Continuo a pensare che Pulp Fiction e Le Iene siano ancora i film migliori di Taratino ma Django Unchained rende bene e verrà ricordato come Bastardi senza gloria per essere un film atipico per il suo genere ma davvero ben fatto.
Adesso aspetterò un edizione casalinga degna di nota, magari un bel Blu-ray con tanti contenuti extra per vederlo in lingua originale e sentire i vari accenti da Waltz e consiglio la visione di questo film a tutti nonostante non sia il capolavoro che annunciavano è davvero bello.

Commenti