Argo, per salvare sei americani bloccati dietro le linee nemiche l'unica soluzione è andare a girare un film di fantascienza in Iran



Ieri sono andato a vedere l'anteprima di Argo, che uscirà nelle sale vernerdì 8 novembre, e nonostante le critiche positive ero scettico anche perchè dal trailer non si capisce davvero che genere di film sia anzi è molto ingannevole ma devo dire che sono uscito dalla sala molto soddisfatto.
Tratto da una storia vera il nuovo film di Ben Affleck, che sto apprezzando davvero tanto come regista, parla degli eventi successi in Iran dopo il cambio di regime e l'ascesa al potere dell'Ayatollah Khomeini

"Ma cosa vuol dire Argo...
Come il mito di Giasone?
No Argo, l'astronave, quella che fa whooho whihi e va su su e poi giù, Argo è la storia di un viaggio.
Come gli Argonauti?
No!
Ma allora cosa vuol dire Argo?
E io che ne sò!
Come non lo sa?
Argovaffanculo!"

Il film non è il classico spy movie e sebbene sia una storia di guerra, anche molto drammatica, non è incentrata sull'azione e wci sono momenti in cui si ride di gusto.
Tutto è ben equilibrato e mai volgare, le battute sono misurate e divertenti ma inerenti al contesto, e cosa che ho apprezzato molto il film è pieno di citazioni.

"Rivogliono lo scià, allora ridiamoglielo...
Lo scià ha il cancro ed è in ospedale a fare la chemioterapia.
Cosa vuol dire, che ogni stronzo con un tumore dobbiamo tenercelo?"

La narrazione è a metà tra il reportage degli eventi  drammatici che nel 1980 hanno scosso l'Iran ed un film roccanbolesco pieno di citazioni più o meno velate.

"Preparati, è come parlare con i due vecchietti dei Muppets."

La storia è vera, forse tutti i retroscena del film no, ma ci sono cose così assurde che forse sono davvero vere.
Durante i disordini all'ambasciata americana sei funzionari decidono di provare a fuggire in strada e si rifugiano nella casa dell'ambasciatore canadese, in america vorrebbero salvarli velocemente per questo il dipartimento degli esteri chiede la consulenza di Tony Mendez il miglior esfiltratore della CIA.
Il loro piano è semplice, far avere delle biciclette ai sei rifugiati e fargli attraversare 300km di territorio ostile sino al confine pedalando, Mendez interpretato da un barbuto Ben Affleck non è d'accordo.


"L'esfiltrazione é come l'aborto, non vorresti mai che accadesse ma se devi non vorresti farlo da solo."

Mendez non è proprio un agente modello ed ha diversi problemi con la moglie e sente il figlio solo per telefono a causa del suo lavoro, quindi mentre parla con lui e guardano insieme, a distanza, il pianeta delle scimmie ecco giungere l'idea.
Girare un finto film di fantascienza in luoghi esotici tra cui l'Iran e far tornare a casa gli "ospiti" come menbri della troupe.

"Tu vuoi andare a girare un film in un paese dove quattro milioni di persone gridano in strada morte all'america tutto il giorno?"

Questo non sarebbe possibile senza l'appoggio di John Chambers, interpretato da un grande John Goodman, realizzatore degli effetti speciali de Il pianeta delle scimmie e realizzatore delle orecchie di Spock, ma anche collaboratore della CIA in diverse occasioni e ricordiamo che è tratto da una storia vera.

"Dice che la maschera da minotauro è troppo stretta e non riesce a recitare. Se sapesse recitare non farebbe il minotauro."

Adesso bisogna solo realizzare davvero il film per dare una copertura decente all'operazione quindi trovato un grande regista, Lester Siegel interpretato da Alan Arkin, disposto a non realizzare davvero un film e trovata una sceneggiatura adatta si può incominciare.

"Dissolvenza.
Primo piano di un astronave che attera in un esotico deserto. 
Un gruppo di giovani donne si avvicina per offrire libagioni."

Quindi il film procede tra convenction per la lettura del copione con gli attori in maschera tra cui un Chewbacca blu, un droide d'argento, un ming diversamente bianco.

 
Le citazioni vere e non dei film di fantascienza dell'epoca sono uno dei dettagli che più ho apprezzato, la stanza del figlio di Mendez è quella che ogni fan di Star Wars avrebbe voluto avere negli anni 80, ci sono veri e finti poster cinematografici sparsi ovunque e tante battute sul cinema.
Un altra cosa che mi ha colpito è l'uso sapiente del linguaggio, ogni parola ha un peso e nulla viene detto per caso, sia lo scambio di battute veloci che le frasi più serie e le situazioni drammatiche servono a guidare lo spettatore e la cura nei dettagli è notevole quindi anche se il ritmo è lento il film risulta scorrevole e coinvolgente.

 
"Una cosa del genere potevamo farla anche noi... 
Lo sai cosa gli ho risposto? 
Argovaffanculo!"

Il finale buonista era d'obbligo anche perchè se ci si informa si sa subito come è andata a finire la vera storia ma come per alcuni film di Tarantino anche le scene più comuni e scontate hanno un grande impatto.
Le parole sono più pesanti dei macigni e fanno più male dei pugni, alcuni discorsi sembrano usciti dalla mente di Tarantino ed altri da quella di Kevin Smith, che ha diretto i film più belli fatti da Affleck e da cui probabilmente ha imparato qualcosa.
Durante i titoli di coda e l'epilogo scritto, che fa molto film d'epoca, il testo è inserito vicino alle statuette di Star Wars ed i pupazzetti del capitano Kirk e di Spock ed altri giocattoli vintage nella cameretta del figlio di Mendez e questo è già toccante, ma rimanete ancora un po in sala per vedere durante i titoli di coda le foto di reportage dei veri "ospiti" affiancate da quelle degli attori ed allora capirete che la cura nei dettagli è davvero incredibile.
Insomma Ben Affleck regista è moto meglio di Ben Affleck attore e consiglio di vedere anche i suoi due precedenti lavori, Gone Baby Gone e The Town.

Argovaffanculo!

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